martedì 3 febbraio 2015

- Goccia di pioggia -

Stillava, bianca e umida,
al cielo fieramente rivolta,
vestita della pioggia di gennaio;
di sé voleva render conto,
della bellezza oramai sfiorita
e di quella sospesa sua fragranza.

Ancor più che la stessa rosa
fu quella sua lacrima minuta
a chiedere il mio sguardo
diversamente impegnato.
Si leggeva in quella goccia
tutto il mondo ch'era fuori, 
che le stava dentro come imploso
ma senza caos o dispiaceri.
Erano gli enormi massi, 
il cielo grigio e rannuvolato, 
l'aromatico timo ben adeso, 
il volo basso d'un colombo.
Eravamo noi e il nostro fiato
che trattenuti in trasparente grembo,
ci pensavamo figli della stilla, 
regalata dalla pioggia 
ad una rosa e al suo roseto.

Da "Parole d'acqua", inedita,
di Maria Teresa Lentini,
tutti i diritti riservati.

Foto di Pietro Lupo









4 commenti:

  1. Sempre belle le tue poesie Maria Teresa.
    Un abbraccio
    Maurizio

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  2. Mi pare che con questa lirica Lentini inauguri un nuovo sentiero del suo universo poetico. Qui sembra attenuarsi la potenza passionale e sentimentale che caratterizzava i suoi versi e sembrano farsi strada il pensiero e la riflessione. L'immagine e la sinestesia qui si accompagnano a un parlare più astratto, quasi filosofico, a un procedere per simboli, a un ragionare. Il risultato - molto convincente - sembra prometterci una fioritura di lirica nuova, sembra garantire la capacità di rinnovarsi pur rimanendo fedeli al programma di una poesia sincera e autentica.

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