Gocce d'infinito in questo tramonto sfacciato
che reclama, a piena voce, emozioni trascurate;
attimi di eternità nel preludio di un nero seppia,
dove le stelle sono lucide e dolorose presenze;
dovrei distogliere lo sguardo e fuggire,
recludermi in una stanza e accostare le persiane,
ecco cosa dovrei fare...ancora...!
Già mi vedo distesa nella semioscurità,
gli avambracci sugli occhi, a fermare colori e dolori,
ma l'immobilità non aiuta...mai,
le bestie che rodono l'anima
aspettano fiduciose, pronte ad infierire.
Io stavolta resto qui...
appoggiata come un bimbo sul muretto,
il dorso delle mani sotto il mento...resto qui e sfido me stessa;
voglio eliminare i ricordi che hanno tessuto nella mia anima
un'invisibile ragnatela di sentimenti traditi e speranze disattese.
Ancora tragiche sfumature si fondono inesorabili,
e ammantano il tutto, anche la mia non-ragione;
mentre lacrime insolenti, ormai libere,
pretendono il diritto d'esistere.
Guardo la luce passare, con audace dimistichezza,
dalle delicate sfumature pastello e bianco-latte
a quelle furiose e crudeli del viola e rosso-sangue
e lasciare, infine e con molle disinvoltura,
spazio e tempo ad altre più velate e indefinibili tinte .
Voglio scrollarmi di dosso la patina ossidata dei ricordi,
tradurre i messaggi del mio corpo,
reso schiavo dal silenzio che gli ho imposto;
vivere di luce voglio e cogliere il cambiamento...adesso...!
sublimare le trasparenze dell'illogica realtà,
far evaporare la rabbia, elaborare il dolore,
e dialogare con la mia anima in una dimensione nuova e...
...e forse innamorami ancora.
di lentini maria teresa© 2011
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