lunedì 14 ottobre 2013

"Giovedì, 14 Ottobre", di Maria Teresa Lentini.

 L' autunno 
era ancora caldo,
e, il nascente giorno,
lustrando di alba il mare,
ti guardava venire al mondo.
Tu, gentile, bianca e rosa, 
profumavi già di chiesa
e sacri canti di Natale. 

In sordina venisti al mondo,
senza l'esausta gioia
che è propria d'ogni madre.
Fiduciosa, seminavi al vento
i primi vagiti e i corti fiati. 
Le impietose e dure mani
che avevano tenuto a bada
le grida del travaglio, 
ti negarono, senza tremare,
duri seni di mamma,
gonfi di latte e di colostro. 
I tuoi piccoli occhi,
spalancati sulla vita, 
guardavano la debole luce
filtrare dalle imposte, 
con forza, serrate,
come quando è notte; 
giacché, anche in quella casa,
d'amore e felicità priva,
il sole, osava affacciarsi,
impudente.
...
Su quel foglio
vergato a mano, 
odoroso di vergogna
e inchiostro vecchio,
è scritto che sei 
di nessuno figlia.
Non è così...!
Tu, 
sei figlia mia, ora 
e, prima di me,
lo eri di tua figlia,
mia madre.
...
"Vale", Teresa, 
figlia mia.

Copyright©13/10/2013, 
di Maria Teresa Lentini.
Tutti i diritti riservati.


(In foto, mia nonna Teresa, a destra di mia madre, seduta e con mio fratello Angelo, in braccio; a sinistra una nuora.)

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