Giungiti a me, anima mia
e, con mano nella mano,
saliamo l'erta china, mira:
non è lontana la radura.
Nell'ebbrezza della danza
uniamo le nostre bocche,
d'ammaliati, sfacciati guardi
imporporiamo i nostri petti.
"Sine condicio", dunque,
prendiamoci questa notte,
di primordiale afflato
libiamoci dell'istante.
Da contaminate menti,
prendiamo, ora, le distanze
e non poniamo tentativo
di contrito atto d'afflizione.
Viviamo d'estemporaneo attimo
e di breve suo momento,
con coscienza, adito doniamo
al'interiore movimento.
D'ancestrali canti e suoni
riempiamo l'aria dell'intorno
e con materno, sospirato fare
attendiamo un nuovo tempo...
"Come baccanti"©10/11/2014, dall'antologia: Parole d'acqua, inedita;
di Maria Teresa Lentini, tutti i diritti riservati dall'autore.
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"Non è sapienza il sapere,
Né andare col pensiero
Oltre l’orizzonte della morte.
Il tempo è breve:
Chi segue l’immenso
Perde l’attimo presente.
Così vivono i pazzi,
Così vivono, per me,
Gli uomini perversi..."
- di Euripide, da: Le Baccanti -
Nell'immagine: "Coro di Baccanti"
(illustrazione 5 x 14 cm, tratta dal "Giornalino della Domenica", a. VI, n. 5, 1911, riproducente un'antichissima e pregevole pittura murale ritrovata a Portici (NA), durante gli scavi archeologici e raffigurante una scena del culto del dio Bacco nell'antica Roma. Fonte:http://www.indire.it/ )
Ha l'andamento di un canto rituale, iniziatico. L'eros acquista una valenza religiosa.
RispondiEliminaGrazie...
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