Benvenuti, Amiche ed Amici, visitate il sito di interesse turistico-culturale, www.quicksicily.com, potrete scaricare il PDF della mia prima Raccolta di poesie, dal titolo - Il cuore antico delle cose - direttamente tramite il link sottostante e conoscere la mia terza Raccolta dal titolo: "Parole d'acqua"...
Buona lettura. M. Teresa.
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domenica 29 aprile 2018
sabato 5 novembre 2016
Parole nuove
Erano, i miei pensieri,
gregge all'addiaccio
o invernale, torrentizia acqua
che, rappresa dal gelo,
trasmutava in disanimati sassi.
Ma ti vidi, e la gioia mi colse
come un vento gentile,
lo stesso che anima, sereno,
il volo d'ogni creatura in cielo
e che allontana la tempesta
nell'attesa del tramonto.
Eri come un mare sicuro,
un mare, com'è in ogni porto,
quando, pacato e lento,
la barca al riposo conduce.
Eri il mio vestito d'estate,
fatto di seta leggera,
con tasche ricolme di sorrisi
e giovani pensieri, buoni da scolpire,
senza temere di farmi male.
Parole colorate e sane,
da praticare in ogni tempo
e, avvolte in carta velina colorata,
da far volare, in ogni luogo.
di Maria Teresa Lentini© 03/11/2016.
Tutti diritti dell'autore sono riservati.
Tutti diritti dell'autore sono riservati.
(immagine dal web)
venerdì 26 giugno 2015
- Tramonto siciliano -
Schiudeva l'uscio
al presagio d'inediti
scenari, adorni
di merlettati e lisi
ritagli di tempo
e lento s'apriva
alla mollezza, ordita,
dei ricordi.
E sono, io qui,
fra gelsi antichi,
zuccherini e bianchi
e vetusti rampicanti
sempreverdi,
addossati a' muri
di pietra mischia che,
genuina e cruda,
di sé e d'altro,
ancora bisbiglia.
E sono, io qui,
fra cortili lastricati
di sassi di fiume,
lucidi di passi
scalpicciati
che muti
riecheggiano
dei suoni d'umani,
volubili umori,
trasudanti del sole
d'intrepidi e struggenti,
tramonti siciliani.
di Maria Teresa Lentini©
21 giugno 2015, diritti riservati.
(immagine dal web)
domenica 22 marzo 2015
- Come rosa da un roseto -
Ah,
se non ci fosse il
vuoto
a sostenermi...
quel gravidico stato
che talvolta mi prende
e chiede rispetto,
indulgenza
e temeraria pazienza.
Ah, l'indelebile vuoto,
che colma di sé il
cuore,
ma, pietoso, mi concede
di osare sprazzi di
magnifico
più in là della
consuetudine
e la quota d'abitudine.
Allora mi rimetto
al vuoto, anzi, lo
consolo
e madre di me stessa,
attutisco lo smarrimento
di non poter altrimenti fare,
o diversamente essere.
Ah,
se non ci fosse il
pianto
ad intrattenermi...
quel liquido
cristallino,
che nitida lo sguardo
e oltre concede di
vedere,
o altro di scoprire.
Ah, il liberatorio
pianto,
che lava e sana le
crepe
d'un animo ferito
e induce la risoluta
mano
a carezzare l'occhio
leso,
alla luce precluso.
Allora mi sottometto
al pianto, anzi, ne
anelo
la goccia che non
trabocca
da inopportuno vaso,
ma sboccia cheto
come rosa da un roseto
...
Dalla raccolta: "Parole d'acqua",
di Maria Teresa Lentini©22/03/2015,
tutti i diritti riservati.
di Maria Teresa Lentini©22/03/2015,
tutti i diritti riservati.
sabato 7 febbraio 2015
- Vulissi -
Vulissi
avìri
'na
bianca casuzza
sentiri
u suli
quannu
m'abbrazza
Vulissi
mangiari
pani
e virdura
truvari
locu
quannu
veni l'ura
Capiri
'nzoccu
mi
dici u ventu
aviri
raggiuni
ma
puru sintimentu
Talìari
senza
fari
parola
quannu
a luna
vagna i linzola
Truvari
un omu
ca
la penza come mia
parrari
sulu
d'amuri
e puìsia
Cogliri
sciuri
quannu
è l'estati
e arricrìarimi...
arricrìarimi
sulu
di
li to vasati.
(1° classificata al concorso "Arte d'Amare", 2012)
© 2012di Maria Teresa Lentini.
Tutti i diritti Riservati.
("La casa bianca", Sant'Elia, Porticello - PA - ©foto mia, Oct. 2013)
x
martedì 3 febbraio 2015
- Goccia di pioggia -
Stillava, bianca e umida,
al cielo fieramente rivolta,
vestita della pioggia di gennaio;
di sé voleva render conto,
della bellezza oramai sfiorita
e di quella sospesa sua fragranza.
Ancor più che la stessa rosa
fu quella sua lacrima minuta
a chiedere il mio sguardo
diversamente impegnato.
Si leggeva in quella goccia
tutto il mondo ch'era fuori,
che le stava dentro come imploso
ma senza caos o dispiaceri.
Erano gli enormi massi,
il cielo grigio e rannuvolato,
l'aromatico timo ben adeso,
il volo basso d'un colombo.
Eravamo noi e il nostro fiato
che trattenuti in trasparente grembo,
ci pensavamo figli della stilla,
regalata dalla pioggia
ad una rosa e al suo roseto.
ad una rosa e al suo roseto.
Da "Parole d'acqua", inedita,
di Maria Teresa Lentini,
tutti i diritti riservati.
Foto di Pietro Lupo
giovedì 4 dicembre 2014
- La chiave del cuore -
Una chiave,
ti prego dammi,
che non sia quella
d'un bel violino
o della preziosa porta
d'un gran castello.
Non darmi la chiave
d'un successo
mai conosciuto
o quella di volta
che le cose svela.
Dammi la chiave
del paradiso
come quand'è gioia
nel tuo sorriso;
una chiave che apra
le onde del mare,
o d'una nuvola in cielo
e il suo lievitare.
Ti darò in cambio
quella del cuore,
per bere le stille
del mio languore.
Ti darò quella
del sentimento
o delle vele
gravide di vento.
Quella chiave che ha
soltanto un nome
e che si pronuncia
ancora... amore.
di Maria Teresa Lentini©04/12/2014.
Da: "Parole d'acqua", inedita.
(nell'immagine: "La chiave del cuore", di G. Rossino)
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